17 giugno 2007
Dialogo su Marx 1
Le risposte al mio ultimo post su Marx sono state piuttosto articolate. Tenterò di fare un dialogo immaginario in cui sviscerare meglio i contenuti esplicitati. I personaggi sono Pensatoio, Cloro, Fabio, Tisbe, Mario.
Pensatoio: " Che ne è del tempo di lavoro in presenza di una macchina ?" Cloro: "Resta uguale, ma viene potenziato dalla macchina" Pensatoio: "Non resta uguale..." Cloro: "Ma se combini la sua durata con la sua intensità...." Pensatoio: "Ma nel caso della macchina, l'intensità non viene tenuta in considerazione : il valore di scambio del prodotto diminuisce" Tisbe: " Ma questo succede perché esistono le leggi di mercato. L'abbondanza di un prodotto svaluta il prodotto stesso e lo rende poco appetibile. L'umanità ama ricercare le rarità" Cloro: "E' vero, la quantità delle merci aumenta per via che il lavoro viene intensificato dalla macchina stessa" Fabio: "E' la quantità di prodotti generati che abbassa il valore del singolo, quindi si è costretti a parlare al plurale" Pensatoio: "Ma quando la quantità di merci non viene aumentata de facto, cosa succede ? il valore della singola merce diminuisce egualmente ?" Cloro: "Le macchine sfruttano il tempo di lavoro proprio in ragione di una maggiore produttività in senso quantitativo, non ha senso porsi la domanda che ti sei posto tu...." Fabio: " La macchina è valutabile solo sulla totalità dei prodotti nonostante ne produca uno alla volta. Quando si parla di regole di una società civile è alla massa che ci si riferisce, nonostante vengano applicate su ciascun individuo". Pensatoio: "Certo, ma in Marx non c'è un livello astratto di riflessione ? Dove cioè non ci si appiattisce su ciò che si verifica di fatto ? Non c'è in Marx anche l'esigenza di elaborare una teoria generale del modo di produzione capitalistico? La teoria del valore/lavoro non va in questa direzione ? " Tisbe: "Non credo, in Marx il carattere storico delle categorie è imprescindibile. Pensiamo alla critica che fa a Hegel e Feuerbach..." Mario: "Comunque su scala industriale pur diminuendo il prezzo di vendita e la marginalità di un singolo pezzo prodotto, lo sfruttamento della giornata di lavoro e l'intensità della produzione determinano (nell'insieme di quanto è prodotto) maggior plusvalore per il capitale (differenza tra plus valore assoluto e plus valore relativo). L'estrazione di plusvalore relativo è ciò che caratterizza un'economia industriale avanzata.Il plusvalore relativo, essendo basato sulla diminuzione del lavoro necessario, tende a produrre sempre maggiore valore d'uso (produttività) e minor valore (scambio)". Cloro: " Insomma il tempo di lavoro resta uguale, la macchina fa produrre piu merci che costano meno, il valore di scambio diminuisce e però aumenta il profitto del proprietario delle macchine. Giusto ?" Pensatoio: "Avete messo un sacco di carne a cuocere, avete una visione già più completa della mia...io mi sto muovendo solo sulle categorie sin qui evidenziate. Piano piano aggiungeremo categoria a categoria e vedremo cosa succede...Grazie, siete stati veramente preziosi..."
|